martedì 9 aprile 2013

Anthony Holborne

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Anthony Holborne (1545?-1602)


Il frontespizio della celebre raccolta
di Anthony Holborne del 1599
La figura di Anthony Holborne è da collocare nell'ambito della fioritura culturale e artistica inglese del periodo elisabettiano, che annoverava artisti e letterati del calibro di William Shakespeare, Edmund Spenser, Nicholas Hillard e William Byrd. Holborne è sicuramente un personaggio minore, ma la sua attività musicale fu molto apprezzata al suo tempo e le sue composizioni degne di fama tanto che ci rimane una testimonianza in cui John Dowland lo definiva "famosissimo".

Poco purtroppo si conosce della sua biografia. La data di nascita è incerta così come nulla sappiamo della sua formazione musicale. Ciò che ci resta sono le sue composizioni, che ci consentono di ritenere fosse un abile strumentista (non solo con il liuto, ma anche con la cetra e la bandora) dal momento che i pezzi da lui composti presentano passaggi non di facile esecuzione. E' infatti del 1597 la prima pubblicazione a stampa della musica di Holborne The Cittharn Scholae, un testo per l'apprendimento della cetra che include ben 58 pezzi la cui difficoltà varia da un livello per principianti a quello da edecutori esperti.

Tra il 1590 e il 1600 Holborne si dedica alla sua eccezionale raccolta Pavans, Gaillards and Almains, pubblicata a Londra nel 1599. Si tratta di musica da danza destinata ad esecuzioni con "viole, violini, o altri strumenti musicali a fiato", come si legge genericamente sul frontespizio, e in cui le partiture, a fascicoli per i singoli strumenti ma senza indicazioni su quali strumenti impiegare, lasciano una ampia discrezionalità nella scelta dell'organico.

Un fatto non chiarito è se effettivamente questi brani fossero davvero destinati ad accompagnare il ballo oppure si trattasse di musica "più per l'orecchio che per i piedi", come si legge nella prefazione di una più tarda raccolta tedesca. Mezzi di questi pezzi esistevano già in altre forme precedenti alla pubblicazione in una versione per cetra o per liuto. Holborne in questa raccolta dà un nome a molte delle danze che in taluni casi corrispondono agli stessi pezzi presenti in fonti manoscritte.

I titoli dei pezzi sembrano indicare un "programma" per la musica (The Choise, The fruit of love, Heigh ho holyday) ma talvolta anche lo stato d'animo suscitato negli ascoltatori dalla musica stessa (The image of Melancholly, The Sighes) secondo quel documentato culto elisabettiano della malinconia che ritroveremo anche nelle celebri Lachriame di John Dowland.

Una curiosità: il pezzo The Fairie Round, tratto da questa collezione ed eseguito da David Munrow, venne incluso nel Voyager Golden Record, un disco per grammofono inserito nelle due sonde spaziali del Programma Voyager, lanciato nello spazio nel 1977 e contenente suoni e immagini selezionate del pianeta Terra (vedi il sito internet del Programma Voyager).



The Fairie Round eseguito da David Munrow e l'Early Music Consort of London
è stato inciso sul Voyager Golden Record e inviato nello spazio.



Dischi consigliati

Le registrazioni monografiche delle musiche di Holborne non sono particolarmente numerose, anche se singoli brani sono presenti in numerose registrazioni antalogiche di musica rinascimentale.

Per quanto concerne le musiche per liuto, cetra e bandora va segnalato il cd del liutista Jacob Heringman che offre una brillante selezione di musiche eseguite su questi tre strumenti (cd "Holburnes Passion: Music for lute, cittern and bandora", ASV/Gaudeamus, GAU CD 173).

Per la raccolta della musica per consort è imperdibile la splendida incisione di Jordi Savall con l'Hèsperion XXI che utilizza un organico di viole da gamba, liuti, organo positivo, clavicembalo e percussioni (cd "The teares of the Muses", Alia Vox, AV 9813. Una valida alternativa è quella offerta dal Dowland Consort di Jakob Lindberg (cd "Pavans, Galliards, Almains, and other Short Airs", BIS CD-469).

Se si vuole una esecuzione che includa anche strumenti a fiato occorre rivolgersi all'Ensemble Isabella d'Este guidata da Ariane Maurette che utilizza nell'organico, oltre che un sestetto di viole rinascimentali, due liuti e una mandola, anche i flauti rinascimentali con un programma che include altri compositori quali John Adson e Thomas Simpson (cd "I volti della melanconia", Symphonia, SY93S22).


Anthony Holborne
Holburnes Passion
Music for lute, cittern and bandora
Jacob Heringman

ASV/Gaudeamus GAU CD 173
Anthony Holborne
The teares of the Muses
Hespèrion XXI - Jordi Savall, dir.
(Rec. 2000 - Playing time: 66')

Alia Vox AV 9813

Track list




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