Informazioni su Rai Radio Classica e palinsesto
Il canale Rai Radio Classica (ex 5° e 6° canale della Filodiffusione) è un programma musicale stereofonico prodotto dalla Rai e interamente dedicato alla musica classica. Originariamente tale canale era diffuso via cavo (quello telefonico); ora, con l'avvento del digitale, è possibile accedere a questo programma anche in altri modi e per questo motivo dal 2010 ha mutato il suo nome iniziale in Radio FD5 per poi diventare nel 2017 Rai Radio Classica.
▪ Dove si possono trovare le informazioni più aggiornate?
Sul sito internet: www.raiplayradio.it/radioclassica/
Esiste anche una pagina su Facebook.
▪ Come si ascolta via internet Rai Radio 5 Classica?
Accedendo al web player presente sul sito di Rai Play Radio: è sufficiente cliccare sul simbolo relativo alla diretta.
L'indirizzo diretto del player, se volete memorizzarlo nei vostri siti preferiti, è il seguente:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/popup/player_radio.html?v=5
▪ In quali altri modi si riceve Rai Radio 5 Classica?
- via cavo telefonico (nei capoluoghi di provincia e in altre città ad alta densità abitativa). L'allacciamento è una operazione complessa perché presenta problemi di carattere amministrativo (l'allacciamento e l'abbonamento da parte di Telecom Italia), tecnico (vi sono incompatibilità con le linee ADSL) e pratico (occorre reperire gli appositi apparecchi filodiffusori difficilmente disponibili sul mercato). Il canale "Rai Radio Classica", che occupa i canali 5 e 6, è l'unica trasmissione stereofonica della Filodiffusione. I restanti canali della Filodiffusione sono occupati da RadioUno (1), RadioDue (2), RadioTre (3) e Rai Radio Tutta Italiana (4), una trasmissione dedicata alla musica leggera italiana, e sono tutti monofonici;
- in modulazione di frequenza (FM stereo) 24 ore al giorno solo nelle città di Milano (102.20 Mhz), Roma (100.30 Mhz), Torino (101.80 Mhz), Napoli (103.90 Mhz) e Ancona (106.00 Mhz);
- via satellite digitale: satellite "Hot Bird 2", 13° est, frequenza 11804.200 Mhz, polarizzazione Y verticale, FEC 2/3;
- via digitale terrestre televisivo DTT, all'interno del Mux2 della Rai con una trasmissione a 192 kbps (occorre commutare il decoder sui canali radio premendo il tasto "TV/radio" che solitamente è presente sul telecomando dell'apparecchio);
- via radio digitale DAB+, nelle zone già raggiunte da questo servizio;
- con l'app Rai Play Radio per smartphone e tablet, disponibile nei principali web store;
- in streaming attraverso internet, accedendo al web player presente sul sito www.raiplayradio.it/radioclassica/: è sufficiente cliccare su "diretta radio" (il player necessita del plugin software Microsoft Silverlight). In alternativa ci si può collegare in streaming direttamente ai seguenti indirizzi (può capitare che la connessione non sia sempre disponibile):
stream mp3 (96 kbps)
▪ Come sapere quali programmi trasmette?
I programmi della filodiffusione sono privi di interruzioni pubblicitarie e il palinsesto è disponibile su alcuni (pochi) periodici di informazione radiotelevisiva spesso con scarse descrizioni: attualmente i programmi sono pubblicati settimanalmente dalle riviste Film TV (in forma completa) e Guida TV (in forma ridotta). Inoltre i programmi sono sinteticamente riassunti sulla pagina 536 del Televideo RAI.
Per avere una idea più precisa dei programmi è utile fare riferimento al palinsesto giornaliero pubblicato sul sito ufficiale del canale selezionando la scelta "Il palinsesto di oggi" dal menù laterale.
Segnaliamo inoltre che dal 2017 non è più attivo il servizio newsletter della Filodiffusione, a cui ci si poteva abbonare gratuitamente in modo da poter ricevere settimanalmente nella propria casella di posta elettronica (solitamente il mercoledì) un link dal quale era possibile scaricare la programmazione settimanale del canale nel comodo formato PDF (si trattava di 6-7 pagine formattate per la stampa) in modo da poterlo stampare e consultare durante l'intera settimana. In questo documento erano elencati in modo ordinato i programmi, i compositori, gli interpreti e la durata dei singoli brani trasmessi.
Ultimo aggiornamento: 19/11/2017
***
Il palinsesto tipo di Rai Radio Classica
Pubblichiamo qui sotto le trasmissioni in onda su Rai Radio Classica. Gli orari e le trasmissioni in programma sono puramente indicativi e possono subire variazioni. La trasmissione Novità in Cd, in onda il lunedì alle 14:00, viene replicata in vari orari nel corso della settimana. Per conoscere la programmazione precisa invitiamo a consultare il palinsesto giornaliero pubblicato del sito dell'emittente.
Dal lunedì al venerdì
06:00 Aubade
07:00 Mattinale
11:00 Concerti dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
12:30 Chi è di scena - Musica operistica
13:00 Glossario
13:15 Concerti del Quirinale di Radio3
14:00 Atlas (lunedì: Novità in Cd)
15:00 Alamire - Musica antica
16:00 Musica da camera
17:00 Strumentario
17:30 Pomeridiana
19:00 Film music star
19:30 Incidental music
20:30 In sala
22:30 Note di passaggio
00:00 Classico notturno
Sabato
06:00 Aubade
07:00 Mattinale
11:00 Sabato in concerto
12:00 Lunario
13:00 Chi è di scena - Musica operistica
13:30 Alamire - Musica antica
14:30 Immagini dal mondo - Etnomusica
14:45 Musica da camera
15:45 Music for a while
16:00 Atlas
19:00 Contemporanei
20:00 Incidental music
20:30 In sala
22:30 Note di passaggio
00:00 Classico notturno
Domenica
06:00 Aubade
07:00 Mattinale
11:00 Concerto nel parco
12:00 Lunario
13:00 Chi è di scena - Musica operistica
13:30 Alamire - Musica antica
14:30 Immagini dal mondo - Etnomusica
14:45 Musica da camera
17:00 Opera
19:30 Incisi di memoria
20:30 In sala
22:30 Note di passaggio
00:00 Classico notturno
***
L'INTERVISTA STORICA AI CURATORI DEL PROGRAMMA "AUDITORIUM" DELLA FILODIFFUSIONE
La musica corre sulla Filodiffusione
Riportiamo qui l'intera intervista di Daiana Paoli a Massimo Di Pinto (curatore dei programmi della Filodiffusione "Auditorium") pubblicata dal sito Biblio-Net Musica Classica (17/09/2006), poi eliminata dalla nuova impaginazione del sito.
Il servizio di Filodiffusione fu istituito nel 1958 per effetto di una legge del Parlamento, con la quale si richiedeva alla RAI e alla SIP, l’allora gestore della rete telefonica, la fornitura di due canali musicali senza interruzioni pubblicitarie, oltre alla diffusione via cavo dei canali radiofonici della RAI anche nelle zone d’Italia non adeguatamente raggiunte dal segnale via etere. Dopo quasi mezzo secolo di vita e alterne vicende di crisi e sviluppo, il servizio è attivo e vitale, conta su una nutrita schiera di appassionati estimatori e guarda a un futuro in cui l’evoluzione tecnologica e la sempre più ampia diffusione della fruizione musicale lasciano intravedere scenari promettenti. La struttura RAI al cui interno trova collocazione il servizio è quella dei Canali di Pubblica Utilità, diretta da Riccardo Berti con la collaborazione e il supporto di Michela La Pietra.
Da due anni circa la cura degli aspetti artistici del palinsesto è stata affidata a Massimo Di Pinto, musicista di formazione “classica” diplomato in Pianoforte e in Direzione di coro presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, nonché direttore di vari complessi corali, fra cui il Coro Polifonico Città di Palestrina, il Coro Polifonico Capitolino e l’ensemble La Voix Humaine. In RAI dal 1984, ha ricoperto il ruolo di Consulente Musicale, poi di Archivista presso la Biblioteca musicale dell’Orchestra sinfonica di Roma, fino all’attuale qualifica di Programmista regista.
La filodiffusione dal 1958 ad oggi. Quasi cinquant’anni di storia e di cambiamenti fra continuità ed innovazione…
In effetti la storia della Filodiffusione si è sviluppata all'interno di questa dicotomia: da un lato la continuità, rappresentata da una proposta culturale in evoluzione, dall’altro la costante innovazione dei processi tecnologici, che nell’arco degli ultimi venti anni ci ha condotto dal vecchio nastro magnetico analogico alla rivoluzione del compact disc e all’attuale sistema di programmazione interamente informatizzato. Il processo evolutivo sembra non essere ancora terminato, ma già allo stato attuale le nuove possibilità offerte dalla tecnica ci hanno aperto prospettive impensabili fino a poco tempo fa: la gestione ed elaborazione digitale del suono, Internet, il satellite, tutto può contribuire in modo determinante alla diffusione e al successo di un prodotto – la Filodiffusione – che sembra non avere età.
Partiamo dal quarto canale che è dedicato alla musica leggera per approdare poi al quinto, sulla musica classica.
Proprio in questi mesi il IV canale sta attraversando una fase di totale rinnovamento, grazie ad importanti investimenti compiuti dalla RAI sugli impianti di produzione e messa in onda. Fino a qualche tempo fa la scaletta musicale era realizzata in modalità “random” (casuale) da una sorta di juke-box contenente circa cinquecento CD, e ciò rendeva praticamente impossibile l’organizzazione di un palinsesto ragionato e la sua pubblicazione in anticipo. Il nuovo impianto invece, completamente computerizzato, consente la massima flessibilità di utilizzo: ogni brano può essere dettagliatamente classificato in base a diversi parametri, e la sequenza musicale può finalmente essere organizzata per generi e fasce orarie, costituendo un vero e proprio palinsesto.
Il primo risultato tangibile di tale innovazione è stato “Round Midnight”, rubrica dedicata alla musica jazz in onda ogni sera dalle 22,30 alle 24. L’apprezzamento espresso dagli appassionati del genere è stato notevole: molti di loro hanno auspicato l’istituzione da parte nostra di un canale monotematico riservato al jazz. Questo però non avverrà, in quanto volendo tener conto delle esigenze di un pubblico vasto e variegato, preferiamo costruire a poco a poco un canale che dia spazio a diversi generi di musica leggera, con particolare riguardo a quelli di maggior pregio, come ad esempio la canzone d’autore o la musica da film. Dalla RAI ci si aspetta sempre qualcosa di diverso rispetto alle normali proposte delle emittenti radiofoniche commerciali, e non vorremmo deludere tali aspettative.
Quali sono invece i programmi più interessanti prodotti per il V canale negli ultimi mesi?
Si possono rintracciare specifici motivi di interesse in molti dei nostri programmi: io amo particolarmente la musica moderna e contemporanea, e quindi apprezzo la serie intitolata “Sillabario del Novecento”, in cui a ogni lettera dell’alfabeto corrisponde una monografia su uno degli autori più significativi del secolo scorso, così come la rubrica “Ritratti contemporanei”, interamente dedicata ai compositori italiani delle ultime generazioni. Ma sono anche consapevole di quanto i gusti del pubblico spesso si rivolgano altrove: i melomani apprezzano la rubrica “Le voci della lirica” e anche un programma di pura evasione come “Non solo Danubio”, dedicato all’opera omnia di Johann Strauss jr (domenica dalle 22.30 alle 23), incontra il favore degli ascoltatori.
Ma l’iniziativa più rilevante del 2006 è forse il programma intitolato “K come Mozart”, dedicato appunto alle celebrazioni dell’anno mozartiano...
Si è trattato di uno sforzo importante, dal punto di vista artistico e organizzativo, fortunatamente premiato dall’apprezzamento degli ascoltatori. Siamo riusciti a concentrare nell’arco di un trimestre tutte le opere sinfoniche e cameristiche di Mozart in un contenitore quotidiano della durata di circa due ore, mentre le opere teatrali, trasmesse nei primi tre venerdì del mese, hanno occupato l’intero primo semestre del 2006. L’impegno maggiore è stato profuso nella scelta delle interpretazioni, alternando produzioni di rilevanza storica alle più recenti letture filologiche, e nella composizione dei programmi, che non hanno seguito criteri cronologici o di genere, ma sono stati improntati ad un principio di varietà. Ed è stato appassionante accostarci ogni giorno a capolavori immensi o a pagine “minori” ma in ogni caso di pregevole fattura, scandagliando fin nei minimi recessi un corpus compositivo senza eguali. Il successo dell’iniziativa ci ha indotto ha replicare il ciclo trimestrale per l’intero 2006, mentre le opere teatrali sono riproposte il mercoledì da luglio a dicembre.
Quanti ascoltatori avete mediamente al giorno?
È difficile stabilirlo con precisione, soprattutto perché i nostri due canali non sono soggetti ad alcun tipo di rilevamento Auditel. Inoltre, i programmi FD possono essere ricevuti con diverse modalità, alcune delle quali totalmente incontrollabili dal punto di vista quantitativo degli ascolti. L’unico dato certo è quello relativo agli abbonati Telecom (circa 170.000), ma la maggior parte degli utenti ci ascolta in modulazione di frequenza (nelle città di Roma, Milano, Torino e Napoli) oppure attraverso il satellite, Internet o il digitale terrestre. Possiamo solo ipotizzare, sulla base di proiezioni statistiche in nostro possesso, che il numero medio di contatti quotidiani all’ascolto si aggiri sul milione.
Come si costruisce un palinsesto tipo?
Nella costruzione del palinsesto cerco di ispirarmi soprattutto ad un principio di varietà, seguendo criteri simili a quelli rispettati da uno chef (se mi si consente il paragone), che debba elaborare il menù giornaliero di un grande ristorante: coerenza, stile, cura dei particolari, equilibrio tra novità e tradizione, e per l’appunto, varietà. L’obiettivo primario è quello di accontentare un po’ tutti i gusti, offrendo con discrezione la possibilità di provare “piatti” inconsueti alternati a proposte più tradizionali e di largo apprezzamento.
Nel corso della giornata riservo quindi ampio spazio ai generi musicali più amati dal pubblico: opera lirica, musica sinfonica e cameristica, repertorio classico e romantico. Mi piace dedicare brevi e significativi programmi al canto gregoriano (“Cantus planus”), alla musica medioevale e rinascimentale (“Dal codice di…” e “Cantate ninfe”), così come alle più recenti sperimentazioni (“Ritratti contemporanei”) e alla musica elettronica (“Elettromusica”), a quella per banda (“Musica, maestro!”), ma anche al folklore (“Suoni dal mondo”), alla commedia musicale (“Musical on stage”), alla musica da film (“35 mm”), fino ai generi confinanti con il jazz o la musica leggera (“Contaminazioni”).
Fortunatamente, grazie ai sondaggi periodicamente inseriti nel nostro sito Internet e alle richieste che costantemente ci giungono con ogni mezzo, riusciamo a mantenere un buon feedback con gli ascoltatori.
A proposito del vostro sito, avete in mente dei cambiamenti?
Il nostro portale http://www.radio.rai.it/filodiffusione/index.cfm è attualmente uno dei più visitati fra tutti quelli delle strutture RAI, soprattutto in virtù del fatto che in esso è possibile conoscere, con diversi giorni di anticipo e con un elevato livello di dettagli, l’intera programmazione del V canale alla pagina http://www.radio.rai.it/filodiffusione/auditorium/palinsesto.cfm
Inoltre offriamo ai nostri visitatori schede musicologiche relative ai programmi più significativi, biografie di autori ed interpreti, recensioni, segnalazioni di festival e molto altro. Da qualche giorno inoltre è visibile la playlist quotidiana del IV canale alla pagina http://www.radio.rai.it/filodiffusione/4canale/palinsesto.cfm, novità questa molto apprezzata dagli appassionati di musica leggera.
Nei principali motori di ricerca le nostre pagine vengono spesso evidenziate per la loro elevata aderenza alla richiesta, e questo è dovuto sia all’approfondimento dei temi trattati che al loro costante aggiornamento. La home page è tradotta in quattordici lingue e ciò, unito alla possibilità di poter ascoltare online i nostri programmi, ci ha donato una visibilità a livello mondiale veramente sorprendente. Anche la sezione dedicata all’accessibilità è assai curata e, grazie ad essa, portatori di handicap o persone con scarsa dimestichezza informatica possono consultare agevolmente le nostre pagine. Tuttavia, questo autunno (cioè a circa tre anni e mezzo dalla sua nascita) il sito subirà una notevole operazione di restyling, sia per gli aspetti grafici che strutturali, al fine di consentirci maggiore flessibilità e completezza informativa.
In conclusione, quali sono i vostri obiettivi principali?
La filodiffusione, a mio avviso, dovrebbe svolgere (e in buona parte già svolge) una triplice funzione, più evoluta rispetto alla semplice fornitura di una colonna musicale continua e in linea con lo spirito più autentico di servizio pubblico: divulgare, intrattenere, approfondire. In altri termini, contribuire alla diffusione della cultura musicale a tutti i livelli. Proprio in questo momento stiamo lavorando ad una radicale riorganizzazione del palinsesto, differenziando le tipologie di ascolto in base alle competenze e ai livelli di attenzione dell'ascoltatore medio, nelle varie ore della giornata. Stiamo quindi producendo nuovi programmi di carattere divulgativo e di breve durata, idonei anche ad un pubblico non abituato all'ascolto della musica classica, da alternare con programmi di maggiore caratura, adatti ad ascoltatori più esperti e comunque concepiti per accompagnare con discrezione lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Le proposte più raffinate e di maggior impegno culturale resteranno collocate, come già ora, nella fascia serale e notturna, partendo dal presupposto che il melomane, il musicologo e l'addetto ai lavori possano cercare (e trovare) nel V canale l'occasione per affinare ed approfondire le loro conoscenze in orari in cui la maggior parte del pubblico dedica la propria attenzione all'intrattenimento televisivo.
Ovviamente si rischia sempre di scontentare qualcuno, ma le eccezioni ci fanno comprendere meglio quali siano i criteri migliori da adottare come regola!
GRAZIE MASSIMO SEI N GRANDE DAVERO MA ACCANNA COR NOVECENTO TROPPO SPINTO
RispondiEliminaimproponibile la programmazione mattutina. troppa musica sinfonica, troppo reboante, troppo invadente, troppo lugubre, arrogante e pesante. la mattina la gente affronta e vive la parte più impegnativa della giornata. musica da camera ci vuole. delicata, discreta, quartetti d'archi, tonalità maggiori, l'ultimo debussy da camera, ma non, ad esempio, gli ultimi (pur meravigliosi) quatrtetti di Beethoven. la musica influenza l'umore. non puoi mandarmi, ad esempio, nell'arco di una settimana, per ben 2 volte "il titano" di Mahler o la versione integrale di "coppelia" - puah! - di Delibes! questo è sadismo !
RispondiEliminaPer quanto la musica, soprattutto classica e jazz, sia una delle passioni fondanti della mia vita, al mattino preferisco di gran lunga la rassegna stampa di Bordin o di Rai Tre. Ma dovendo ascoltare, anche in quella fascia oraria, musica, non avrei preferenze o idiosincrasie di genere. Ritengo comunque intelligente il distinguo espresso. Ma in quanto a condivisione condivido solo l'uso corretto di reboante invece di roboante, che però ormai dilaga e rappresenta uno delle tante involuzioni cui si sta piegando la lingua italiana.
EliminaInteressante!
RispondiEliminaAlessandro
purtroppo ci devono essere dei nuovi curatori di questo canale, una volta fantastico. Oggi sento molto jazz (molto culturalmente di sinistra, oh yeah), molte persone che parlano. Molto meno buona musica.
RispondiEliminaCambiare per migliorare?
RispondiEliminaCerto no.
Prima era possibele conoscere i palinsesti dettagliati dei programmi e magari organizzarsi per ascoltare le pagine più interessanti. Ora sappiamo solo i nopmi dei contenitori.
Vuiva la completezza dell'informazione! Siamo in RAI!