Claudio Monteverdi: L'Orfeo (1607)
Il frontespizio della edizione a stampa dell'Orfeo (1609) |
In occasione della ‘prima’ venne stampato il solo libretto scritto da Alessandro Striggio, funzionario di corte facente parte degli Invaghiti, col titolo La favola d’Orfeo. Per la partitura monteverdiana occorrerà attendere altri due anni perché venga stampata da Riccardo Amadini con il titolo L’Orfeo (una successiva ristampa avverrà nel 1615). La pubblicazione a stampa consentì a quest’opera di ottenere grande notorietà anche presso quanti non erano stati presenti alle rappresentazioni mantovane, e di consentire ulteriori allestimenti anche in altre città (sicuramente ve ne fu una al Teatro del Falcone a Genova prima del 1645).
La partitura monteverdiana prevede un’orchestra formata da un organico molto ricco: due clavicembali, due viole contrabbasse, dieci viole da braccio, un’arpa doppia, due violini piccoli alla francese e due ordinari da braccio, tre chitarroni, ceteroni, due organi di legno, tre viole da gamba basse, cinque tromboni, alcuni regali, due cornetti, due flauti piccoli, quattro trombe di cui una chiarina e tre sordine. Per le scene dialogate il musicista si limita a indicare il basso continuo e gli strumenti destinati a realizzarlo (siano essi il clavicembalo, l'organo di legno o il regale con l'accompagnamento di un chitarrone o di una viola) operando una scelta che permetta di contribuire alla caratterizzazione del personaggio (ad esempio il suono grave del regale sosterrà gli interventi dell'infernale personaggio di Caronte).
La "Sala dei Fiumi" del Palazzo Ducale di Mantova, dove si ritiene fu eseguita la prima dell'Orfeo |
Il soggetto sceneggiato da Striggio è il medesimo già affrontato pochi anni prima per L’Euridice di Ottavio Rinuccini posta in musica da Jacopo Peri e rappresentata nelle recite fiorentine del 1600. La vicenda mitica è attinta da Ovidio (Le Metamorfosi) e rielaborata sulla scorta di Poliziano (la Fabula di Orfeo), Dante e tutti quei modelli di genere pastorale più vicini come l'Aminta del Tasso e Il Pastor fido del Guarini: Orfeo, semidio della Tracia, appena conquistato dall'amore della bella Euridice la vede subito dopo morire a causa di un morso di un serpente. Tale vicenda fa da spunto per una più ampia riflessione sulla condizione umana, nella quale gioia e dolore si alternano rapidamente a seconda del susseguirsi degli eventi
La "toccata" iniziale dall'Orfeo nella performance di Jordi Savall (DVD Opus Arte)
Dischi consigliati
La storica registrazione del 1969 di Nikolaus Harnoncourt con il Concentus Musicus di Vienna, nonostante l'età, rappresenta ancora un classico di riferimento per la bravura degli interpreti tanto da essere ancora ristampata e disponibile sul mercato (2cd Teldec, UPC: 0825646964581). Nel corso del tempo molti direttori si sono avvicendati nella registrazione di quest'opera: Gardiner, Pickett, Christie, Jacobs, Vartolo... Se però vogliamo operare una scelta, la nostra preferenza va indubbiamente all'Ensemble Elyma diretta da Gabriel Garrido, che unisce ad una interpretazione brillante e davvero ben registrata un cast di interpreti particolarmente ispirato (2cd K617, UPC: 3383510000669). A nostro avviso assolutamente da non perdere.
Se vogliamo una versione video in DVD possiamo consigliare l'edizione di Jordi Savall alla testa della Capella Reial de Catalunya e le Concert des Nations (DVD BBC Opus Arte) registrata nel 2002 al Gran Teatre del Liceu a Barcellona in formato 16:9 e con la possibilità di selezionare l'audio stereo (PCM) o digital surround (DTS 5.1). Unica pecca l'assenza dei sottotitoli in lingua italiana.
Claudio Monteverdi
L'Orfeo - Favola in musica
Coro Antonio Il Verso
Ensemble Elyma - Gabriel Garrido, dir.
(rec. 1996)
K617 - K617109/2
- Il libretto dell'opera
Che significa "Unica pecca l'assenza dei sottotitoli in lingua italiana."????
RispondiEliminaNon e' gia' in lingua italiana??